“I am not what I own,
I am what I live” 

Mostra personale di Alonso Alcalde

“I am not what I own, I am what I live”

Testo A CURA di ​PIETRO RIVASI

In occasione di Assedio, la due giorni curata da Urbaner sul rapporto tra controculture e spazio pubblico, e a chiudere il ciclo espositivo del 2023, Hobo Spazio Urbano ha il piacere e l’onore di ospitare uno dei nomi più stimati nel panorama del train bombing internazionale, Alonso Alcalde, un artista contempora­neo poliedrico e dai molti alias che inizia il suo percorso creativo come writer alla fine degli anni ’90 e che grazie alla riconoscibilità dello stile sviluppato sui vagoni di tutto il mondo, ha conquistato un ruolo di primo piano nella scena dell’arte urbana. 
Esplorare e conoscere il mondo alla ricerca di nuove amicizie, ambientazioni e avventure è da sempre l’anima della sua poetica: “Patiperro”, viaggiatore instancabile, è infatti anche il titolo del libro che nel 2020 oltre ad averne definitivamente consacrato l’attività di fotografo, ha anche fatto conoscere al gran­de pubblico le sue opere pittoriche e a tecnica mista. Alcalde affianca dunque ad una attività artistica underground, che con piena consapevolezza utilizza i vagoni dei treni come supporto per opere che amalgamano calligrafia e pittura, una istituzionale con all’attivo 2 mostre personali e 2 curatissimi cataloghi: Genesis (Crack Kids Gallery, Lisbon 2021) e Meraki (Montana Gallery Barcelona, 2022)

Un percorso quello di Alonso strettamente legato al mondo dell’editoria: non si contano infatti le colla­borazioni con le più prestigiose riviste di settore, da Xplicit Grafx a Tra/montana e a progetti monografici come Gran Reserva Vol.2 del leggendario Vino TSK - di cui ha anche curato ogni aspetto del layout - o il recentissimo Unalive dell’australiano Suicide DTS. Molte sue opere inoltre, e questa è una delle particolarità più innovative, sono realizzate tagliando e riassemblando in raffinati collage nel tempo divenuti tridimensionali, le prove di stampa delle pubblica­zioni alle quali ha collaborato con i suoi scatti o della più stretta cerchia di amici. In occasione della mostra modenese, Alcalde ha selezionato un insieme di collage che caleranno i visitatori nel suo mondo: una parte dominati da segni calligrafici realizzati a marker e spray, intuitiva­mente riconducibili al mondo del writing, l’altra caratterizzata invece dalla presenza di dettagli fotografici che arricchiscono le composizioni di ulteriori elementi: gli ambienti ferroviari, i capi d’abbigliamento più identificativi per la scena, le atmosfere dominate da una calma apparente. Il titolo della mostra, “I am not what I own, I am what I live” riassume perfettamente ciò che spinge l’artista e ne anima le opere: il train bombing che rappresenta la base del suo percorso creativo, è una attività totalizzante, impegnativa in termini di tempo ed energie, e solo chi lo abbraccia come stile di vita, è in grado di portarlo alla sua massima espressione, un’arte a tutti gli effetti. 

La vita dell’autore e la sua arte finiscono così per fondersi in un tutt’uno: le esperienze intense che ogni bomber affronta, condivise con persone accomunate dalla medesima mentalità, sono attimi che cementano i rapporti ed abbattono quei confini che disgregano le comunità- provenienza, estrazione sociale, colore della pelle, sesso o religione. Ciò che si vive è ciò che si è, mentre tutto il resto si dissolve nella tensione condivisa ad un obiettivo comune.


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